Una distesa blu di mare e 15 chilometri di spiaggia: dal mare, è questo il biglietto da visita di Rimini, la città che più di ogni altra in Italia rappresenta la cultura dell’ospitalità.
Qui ogni giorno è festa con centinaia di eventi sportivi, culturali, concerti e iniziative che richiamano la tradizione, la gastronomia e la passione per il balneare.
Rimini, detta anticamente “Ariminum”, è una città con alle spalle oltre 200 anni di storia: Arco d’Augusto, ponte di Tiberio, Castel Sismondo, Tempio Malatestiano e Museo della Città sono soltanto alcune delle tappe consigliate a chi desidera scoprire i tesori d’arte della città.
A pochi chilometri, poi, si apre un altro mondo: La Signoria dei Malatesta, uno splendido entroterra e un paesaggio fatto di colline, speroni, castelli arrampicati sui cocuzzoli.
Impossibile non innamorarsene a prima vista.
Rimini viene fondata dai Romani nel 268 a.C col nome di Ariminum e nel 27 a.C., con la costituzione della colonia augusta ariminiensis, viene costruito l’Arco d’Augusto, antica porta monumentale della città. L’altro ingresso, il ponte di Tiberio, è stato costruito tra il 14 e il 21 d.C. Nel 1295 prende il potere Malatesta da Verucchio inaugurando la signoria dei Malatesta. Nel 1432 il potere passa a Sigismondo Malatesta, cui si deve la realizzazione di Castel Sismondo e il Tempio Malatestiano. Nel 1815 Gioacchino Murat con il “proclama di Rimini” esorta i riminesi a conquistare l’indipendenza dall’Austria.
Seguiranno la “battaglia delle Celle” e i “moti di Rimini”. Perché la città assuma la moderna connotazione di città turistica dobbiamo attendere l’inaugurazione del Grand Hotel nel 1908, che trasforma Rimini in una meta turistica d’elite. Il turismo si interrompe bruscamente, passano due guerre mondiali. La seconda lascia il segno: nel 1944, 396 bombardamenti distruggono l’82% della città. Negli anni Cinquanta, Rimini rinasce dalle macerie del secondo dopoguerra e diventa capitale del turismo di massa.
Oggi la città si presenta carica di ottimismo e piena di entusiasmo: da tutti definita la Miami d’Europa e Capitale dell’accoglienza e del divertimento, Rimini è tra le poche città al mondo ad investire prevalentemente nel turismo e capace di offrire ai propri visitatori l’eccellenza nelle infrastrutture e nelle attività balneari, senza dimenticare l’importanza dei luoghi da visitare e l’ampia scelta gastronomica, fra le più ricercate del Mediterraneo.
È il simbolo della città, nonché l’antica porta d’ingresso di essa, costruita nel 27 a.C. per celebrare la grandezza dell’imperatore Ottaviano Augusto. Lo stile che lo compone è sobrio ma allo stesso tempo solenne. Al fornice centrale, di particolare ampiezza, si affiancano due semicolonne con fusti scanalati e capitelli corinzi. I quattro clipei posti a ridosso dei capitelli rappresentano altrettante divinità romane. Rivolte verso Roma, troviamo Giove ed Apollo; rivolte verso Rimini troviamo Nettuno e la dea Roma.
È l’antico foro della città, incrocio tra cardo (oggi via Garibaldi e IV Novembre) e decumano (Corso d’Augusto), secondo il classico schema urbanistico romano. È percorsa ai lati da portici con caffè e negozi, contiene due monumenti: la statua bronzea di Giulio Cesare e il cippo di pietra a memoria dei Tre Martiri uccisi qui durante la seconda guerra mondiale. Proprio nel foro di Rimini Giulio Cesare pronunciò la celebre frase “Il dado è tratto” all’indomani del passaggio del Rubicone.
È un vero capolavoro di arte rinascimentale. La sua costruzione fu voluta e avviata da Sigismondo Pandolfo Malatesta a metà del XV secolo su una precedente Chiesa di San Francesco e vide la collaborazione di artisti prestigiosi, tra cui Matteo de’Pasti, Agostino di Duccio e Leon Battista Alberti. Recentemente l’altare maggiore è stato arricchito da un celebre crocifisso di Giotto, dipinto durante il suo soggiorno a Rimini tra il 1308 e il 1312 che fu rimosso al tempo della guerra e oggi riposizionato.
Situata nel Centro della Città è da sempre sede del potere politico di Rimini, un lato accoglie le facciate di Palazzo dell’Arengo, Palazzo Garampi (oggi sede del comune) e Palazzo del Podestà mentre l’altro è occupato dal Teatro Galli, inaugurato nel 1857 da Giuseppe Verdi.
Al centro della piazza c’e’ la Fontana della Pigna, ammirata e citata da Leonardo da Vinci l’8 agosto del 1502, fu ristrutturata nel 1543, sulla sommità si trovava una statua di San Paolo, sostituita oggi dal simbolo della Pigna.
Il ponte di Tiberio, è un monumento di Rimini dell’epoca dell’antica Roma. Fungeva da ponte sul fiume Marecchia, quando il suo corso non era ancora stato deviato. La sua costruzione iniziò nel 14 d.C. sotto il governo di Augusto mentre il termine dei lavori si ebbe nel 21 d.C., sotto il governo di Tiberio. Oggi è presente nello stemma della città.
Durante la seconda guerra mondiale fu bombardato piu’ volte ma incredibilmente non crollò mai, per questo motivo oggi viene soprannominato “il ponte del Diavolo”.
Residenza fortezza di Sigismondo Pandolfo Malatesta, signore di Rimini dal 1432 al 1468.
Sigismondo ne iniziò la costruzione il 20 marzo del 1437. Il castello fu concepito come palazzo e fortezza insieme, come degna sede per la corte e come segno di potere e di supremazia sulla città.
Ora il complesso di Castel Sismondo, in piazza Malatesta, si articola in quattro parti comunicanti tra loro: il Palazzo di Isotta, su tre piani comunicanti tra loro; il corpo centrale dei servizi, su due piani; il cortile grande, di notevole superficie; e il Maschio, che è la parte centrale e più suggestiva dell’intero complesso, con due piani collegati tra loro da uno scalone elicoidale posto nella Torre maggiore.
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